La forma toroidale può essere considerata, a tutti gli effetti, il modello ricorrente per l’evoluzione della vita; l’universo intero ha la forma del toroide. Questa figura é un vortice di energia, una superficie continua con un foro. Proprio per questa sua straordinaria ed energetica dinamica, il toro é in grado di autosostenersi; l’energia fluisce da un’estremitá all’altra, circolando integra attorno al centro in modo bilanciato. Il toroide, infatti, consente all’energia di scorrere verso l’esterno per ritornare, poi, all’interno del vortice; in questo modo, l’energia si rigenera e si espande in maniera continua, autoriflettendosi su se stessa.
Il toroide e la natura
Vi sono diversi esempi in natura delle forme toroidali; ad esempio, é sufficiente pensare alla sezione di un’arancia o di una mela o, ancora, ad un uragano o al campo elettromagnetico presente attorno alla Terra. In tutte queste differenti scale, il denominatore comune é dato dal toro.
Ad esempio, le stelle si spostano dalla galassia verso l’esterno, per poi scendere all’interno del vortice e, infine, spostarsi verso l’esterno.
Nella fisica delle particelle, invece, il toroide, grazie alla sua particolare forma, offre un migliore ambiente all’interno del quale accelerare le particelle.
Inoltre, sembra che la forma toroidale sia quella più efficiente nella realizzazione di trasformatori elettrici, in quanto questa configurazione consente basse distorsioni e maggiore potenza in apparecchiature audio e dispositivi simili.
Il toroide e l’uomo
La struttura toroidale investe anche l’uomo; il toroide di ognuno di noi é distinto da tutti ma, allo stesso tempo, aperto e fortemente connesso agli altri all’interno di un ciclo di energia senza fine.
In questo specifico caso, l’energia alla quale si fa riferimento é quella conosciuta come prana, la forza vitale presente alla base dei sistemi viventi. Questa energia antropica negativa spinge l’uomo a cercare un più stabile equilibrio energetico cellulare; quando questo non avviene, come ad esempio nel caso di squilibri a carico di determinati organi, il flusso energetico potrebbe diventare deficitario e non più equilibrato.
Tuttavia, grazie alla struttura toroidale, l’energia ha la capacità di riprendere il ciclo dopo essere tornata al punto zero, per poi disperdersi altrove.
La respirazione
Nella meditazione esiste un particolare tipo di respirazione, la respirazione trasmutatoria, in grado di aiutare a ripristinare il ciclo di energia; partendo all’altezza delle gonadi (chakra swadhisthana) si arriva al cuore (chakra anahata) per, poi, raggiungere l’epifisi (il terzo occhio) e raggiungere il chakra della corona. In questo modo é possibile ristabilire il ciclo di energie senza alcuna loro dispersione.
È importante ricordare quanto la respirazione sia fondamentale per consentire la connessione con il proprio io interiore; il respiro, infatti, ha una duplice valenza. Oltre a poter essere controllato da noi stessi, amplificandone o meno l’inspirazione o l’espirazione, può essere anche regolato dal sistema nervoso vegetativo. Un attento ascolto del respiro aiuta a percepire eventuali disarmonie e consente di ripristinare il ciclo energetico del toro.